Studio di Psicologia Arche'

Cosa sono i Disturbi dell’Apprendimento?

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono disturbi del neuro-sviluppo che riguardano diverse capacità: la capacità di leggere, la capacità di scrivere e la capacità di calcolare in modo corretto e fluente. 

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono disturbi del neuro-sviluppo che riguardano diverse capacità: la capacità di leggere (DISLESSIA), la capacità di scrivere (se vi sono difficoltà nella competenza ortografica e nella competenza fonografica si parla di DISORTOGRAFIA; mentre se vi è una difficoltà nell’abilità motoria della scrittura si parla di DISGRAFIA) e la capacità di calcolare in modo corretto e fluente (DISCALCULIA) che si manifestano, di solito, con l’inizio della scolarizzazione ma possono venire diagnosticate anche in cicli scolastici successivi. 

E’ importante sottolineare come avere una diagnosi di DSA non sia in alcun modo legato ad un minor funzionamento cognitivo:

non si è, quindi, meno intelligenti; semplicemente, si apprende in modo diverso!

Oggi, sappiamo, grazie ai contributi delle neuroscienze, come questi disturbi siano legati ad un’alterazione dalle diverse modalità di funzionamento delle reti neuronali coinvolte nei processi di lettura, scrittura e calcolo (si vedano Habib, 2000; Ramus, 2003; Hari e Renvall, 2001; Butterworth, 2005). 

Le ricerche ci dicono anche che spesso una diagnosi DSA, non evita, però,  di incorrere in difficoltà scolastiche, in difficoltà relazionali ed emotive (Tabassam e Grainger, 2002; Maag e Reid, 2006; Moè, 2004). 

Apprendere in modo diverso e semplice è possibile, nella misura in cui si forniscono a questi bambini e ragazzi gli strumenti per compensare le difficoltà: ogni bambino può riuscire, con strumenti chiamati “compensativi” e con strumenti definiti “dispensativi” ad apprendere come i propri compagni di classe. 

Il tutoraggio DSA (con un tutor adeguatamente formato) permette al minore e alla sua famiglia di apprendere quelle modalità fondamentali per “fare da sé”, per acquistare una maggior padronanza del proprio metodo di studio e per sentirsi sempre più competenti e gratificato.

Cosa facciamo nel concreto?

Proponiamo attività di potenziamento e attività riabilitative costruite ad hoc dopo un incontro preliminare con il minore e la sua famiglia; se possibile anche con l’istituzione scolastica.

Innanzitutto, insegniamo delle abilità e l’uso di alcuni strumenti.

Gli strumenti compensativi sono dei dispositivi, digitali o cartacei, che ogni persona può utilizzare per raggiungere il proprio obiettivo compensando le proprie difficoltà. 

Per esempio, una persona dislessica può compensare la propria difficoltà di lettura adoperando un programma sintesi vocale. 

Ne esistono di diversi in base alla tipologia di disturbo dell’apprendimento.

Invece, gli strumenti dispensativi variano da persona a persona (ad uno studente con difficoltà nel calcolo, si può “evitare” di  richiedergli determinati compiti di natura logica/algebrica ).

La scuola ha l’obbligo di adottare tali strumenti previsti dalla legge 170/2010 per predisporre il PDP (piano didattico personalizzato).

Come studio, forniamo servizi di:

  • Valutazione di possibili difficoltà dell’apprendimento
  • Tutoraggio personalizzato in caso di diagnosi certificata di DSA (per apprendere l’uso di strumenti compensativi e dispensativi ed un proprio metodo di studio)
  • Incontri con la scuola di qualsiasi ordine e grado per predisporre il PDP
  • Incontri per rinforzare l’autostima/il senso di autoefficacia e la senf agency
  • Incontri psicoeducazionali bambino e famiglia
  • Incontri coi genitori e la famiglia

BIBLIOGRAFIA:

  • BUTTERWORTH, B. (1999), The Matematical Brain, London, Macmillian; trad. it. Intelligenza matematica, Milano, Rizzoli.
  • HABIB, M. (2000), The neurological basis of developmental dyslexia, in “Brain”, 123, pp. 2373-2399.
  • HARI, R. e RENVALL, H. (2001), Impaired processing of rapid stimulus sequences in dyslexia, in “Trends in Cognitive Science”, 5, pp. 525-532.
  • MAAG, J.W. e REID, R. (2006), Depression among students with learning disabilities, in “Journal of Learning Disabilities”, 39, pp 3-10.
  • MOE’, A., CORNOLDI C., DE BENI, R. e VERONESE, R. (2004), How can a student’s depressive attitude interfere with the use of good self- regulation skills?, in “Advances in Learning and Behavioral Disabilities”, 17, pp. 207-220.
  • RAMUS, F. (2003), Developmental dyslexia: Specific phonological deficit or general sensorimotor dysfunction?, in “Current Opinion in Neurobiology”, 13, pp. 212-218.
  • TABASSAM, W. e GRAINGER, J. (2002), Self-concept, attributional style and self-efficacy beliefs of students with learning disabilities with and without attention deficit hyperactivity disorder, in “Learning Disability Quarterly”, 25, pp. 141-151.
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